venerdì 16 novembre 2007

Io sto con gli Elefanti


Non ho scelto io la Torre. Non sono nato a Siena, né ho genitori senesi, non posso dire che sono della Torre per ius loci o per ius sanguinis, ma non sono neanche uno di quelli che si scelgono la Contrada per ius electionis. Sono cresciuto a stretto contatto di una zia nata in Salicotto, che mi ha passato l’amore per Siena e per la Contrada per ius disciplinae. La Torre me l’ha assegnata la disciplina, l’educazione, come si insegna ad un cittino la religione. Crescendo e seguendo le vicende della Contrada, ho desiderato sentirmi parte attiva di essa, ma non essendoci nato e non avendo nessuno all’interno del territorio che mi accogliesse, sono stato sempre costretto a viverla da esterno, senza amici con cui condividere le gioie ed i dolori, un destino che, in passato, mi è capitato di maledire. Ma ho avuto la fortuna di essere accolto e coccolato dalle persone molto più grandi di me, che mi hanno raccontato le loro storie e le vicende che oramai fanno parte della Storia.
E’ così che la Torre è un qualcosa che ho scoperto di avere dentro, inscritto nel DNA, un gene metafisico che non ho scelto di avere, ma che è parte inscindibile di me. Mica ho scelto io il mio gruppo sanguigno! Eppure è un qualche cosa che fa parte di me e che non è possibile cambiare. E’ per questo che dico che il Palio è la mia religione e la Torre la mia razza, perché il Palio è il rito che fa vibrare la mia anima, che celebra il mio contatto con un mondo fatto di spirito oltre che di lacrime e sudore, mentre la Torre è la gente a cui sento di appartenere, una famiglia allargata, una famiglia di cui sono un parente costretto a vivere lontano. E l’elefante che è il simbolo della Contrada è diventato il mio segno di riconoscimento, quello che porto attaccato al collo da sempre, quello che porto al dito anulare, l’amico elefante che cerco in ogni parte del mondo, perché io sto con gli Elefanti !

1 commento:

Anonimo ha detto...

Berio, se tu stai con gli elefanti, io sto con i rinoceronti. Non siamo noi a scegliere la contrada, ma la contrada a scegliere noi.
Complimenti, gran bel blog e gran bei racconti.
Ily