venerdì 9 ottobre 2009

CAMILLO DAY


1. 2 luglio 1974 TORRE Pitagora
2. 16 agosto 1974 TORRE Orbello
3. 17 agosto 1975 LUPA Sibilla Cumana
4. 2 luglio 1976 TORRE Sirena
5. 2 luglio 1977 AQUILA Rimini
6. 16 agosto 1977 AQUILA Panezio
7. 4 luglio 1979 TORRE Zirbo
8. 16 agosto 1979 TORRE Uana
9. 2 luglio 1980 TORRE Ariana de Santana
10. 17 agosto 1980 TORRE Zalia
11. 7 settembre 1980 TARTUCA Zinghera de Codinas
12. 16 agosto 1981 TARTUCA Bramante
13. 2 luglio 1982 TARTUCA Baiardo
14. 16 agosto 1982 SELVA Ascaro
15. 2 luglio 1984 CIVETTA Sharon
16. 16 agosto 1984 CIVETTA Chela
17. 2 luglio 1985 PANTERA Ciriaco
18. 2 luglio 1987 AQUILA Sigfrido

venerdì 2 ottobre 2009

FESTA DELL'UVA 2009

Sabato 3 ottobre nelle strade del rione ci sarà la "Festa dell'Uva" organizzata delle Donne della Torre. La Festa inizierà alle 18:00 e come sempre ci sarà da mangiare bene e soprattutto scorreranno fiumi di vino, si potrà giocare e ci sarà musica per ballare.

mercoledì 30 settembre 2009

Primo Torneo di Golf "Il Fazzoletto"

Lo scorso 19 settembre si è svolto a Punta Ala il primo torneo di Golf tra Contrade: HA VINTO LA TORRE !!! Seconda l' Oca, terza l' Onda...
Ieri sera all'ottima cena a base di pesce in società c'era la "squadra" al completo ed è stata consegnata la coppa al Presidente dell'Elefante affinchè possa essere esposta dove tutti i contradaioli possano vederla. Congratulazioni ai golfisti torraioli e Viva la Torre sempre !!!

martedì 29 settembre 2009

Il sogno del Medioevo

Nell'ambito delle celebrazioni per i settecento anni del Costituto Senese, al Santa Maria della Scala é stata inaugurata sabato scorso (26 settembre) l’esposizione “Il sogno del Medioevo”, curata da Mauro Civai ed Enrico Toti. In questa occasione verranno presentate, in una suggestiva esposizione, dodici bandiere delle Contrade appositamente restaurate, provenienti dal Museo Stibbert di Firenze. Nella stessa occasione verrà presentato anche il documentario “Dietro la bandiera” realizzato da Massimo Reale.
Si tratta di un importante recupero di testimonianze che riguardano sia il Palio che le diciassette comunità cittadine. Le bandiere esposte presentano interessanti elementi iconografici sia nel disegno che nella foggia. Il minuzioso e accurato restauro, diretto da Mary Westerman Bulgarella, è durato oltre tre anni ed è stato sostenuto dalla Fondazione Monte dei Paschi.
Le bandiere sono parte dalla collezione di Frederick Stibbert che il 20 aprile 1884 acquistò dal negoziante Gaetano Basetti diciassette “stendardi in seta”. Dodici vennero sistemate al centro del soffitto di una sala della villa denominata “delle bandiere”. Si trattava di quelle delle contrade della Civetta, del Drago, della Giraffa, dell’Istrice, del Leocorno, della Lupa, del Nicchio, dell’Oca, dell’Onda, della Pantera, della Tartuca e del Valdimontone. Nonostante le accurate ricerche effettuate nel museo Stibbert non sono state ancora rintracciate quelle dell’Aquila, del Bruco, della Chiocciola, della Selva e della Torre.
Alcune recano la data di esecuzione come quelle della Pantera (1826), della Giraffa (1828) e dell’Oca (1859), oltre alle iniziali o i nomi degli autori. Ad esempio, quella della Giraffa reca la firma “Maria Bartoli cucì”.
Le bandiere originali sono state sostituite nella sala del museo con fedeli riproduzioni in seta, realizzate da una ditta specializzata olandese, e adesso potranno finalmente essere ammirate da senesi e visitatori come una sorta di anticipazione del futuro museo del Palio.
Sempre al Santa Maria della Scala, nella suggestiva atmosfera del Chiasso di Sant’Ansano, continua l’esposizione dei carrocci del Corteo storico del Palio. In particolare è possibile ammirare quello progettato nel 1928 dal pittore Ricciardo Meacci, una sorta di carro di trionfo arricchito da cinque pannelli laterali sui quali il celebre “pittore di quadri antichi” Icilio Federigo Ioni dipinse le diciassette Contrade attraverso graziose allegorie degne di un miniatore antico.
E’ inoltre esposto un carroccio della metà dell’Ottocento, sulla quale è stata tra l’altro posta la riproduzione dello stendardo di Monteaperti, nel quale oltre alla Vergine recava la scritta “SENA VETUS CIVITAS VIRGINIS, ALPHA ET OMEGA, PRINCIPIUM ET FINIS”. Per secoli il grande stendardo di seta bianca era stato conservato al Santa Maria della Scala, ma fu trafugato nella seconda metà del Settecento.

lunedì 28 settembre 2009

Il sogno del Medioevo

Martedì 13 ottobre ore 18.00 visita guidata “ Il Sogno del Medioevo. Le Bandiere delle Contrade del Museo Stibbert e i carri trionfali del corteo storico del Palio”.
Mauro Civai, direttore del Museo Civico e curatore della mostra, illustrerà la visita. Ritrovo ore 17.50 in Piazza della Selva.
La visita è gratuita, segnarsi in Società.
Per informazioni contattare Monica Guazzi.

giovedì 17 settembre 2009

Lavori in corso

Allo scopo di migliorare la grafica ed i contenuti, in questi giorni stiamo facendo delle "prove tecniche di trasmissione" per rendere il blog sempre più "bello" e più interessante... Grazie a tutti coloro che partecipano e a tutti coloro che leggono...

mercoledì 16 settembre 2009

martedì 15 settembre 2009

La Luna e il buio, il sole e la torre


Il sole attende dietro una striscia di terra, poco prima aveva infiammato il cielo e la terra. A vedere tutto questo buio chi l’avrebbe mai detto che fino a poco fa la terra era in fiamme? Come un sogno ardente portato da Morfeo, come un soffio di vento caldo, come un abbraccio nel pianto. Cammini nell’unica striscia che rimane, mentre il sole muore. Nuoti nell’ultimo raggio tiepido che dipinge con due pennellate il tetto del mondo, due pennellate veloci di rosso o di lilla. Io l’ho visto dal mare, immerso nell’acqua, abbracciato ad un sogno. Alle mie spalle c’era il buio e la luna, davanti a me la torre ed il sole che salutava ogni essere vivente con ghirigori nel cielo. Dopo aver divampato, brillato, bruciato eccolo spegnersi lentamente, con regalità ed eleganza lasciando spazio al buio lasciando spazio ai pensieri. Snidati nell’animo, svegliati dalle stelle eccoli emergere come piccole lucciole. I pensieri fanno casa nella notte, squarciano il buio perché conoscono i nomi delle stelle. Piano vi si aggrappano e costruiscono castelli di carte con cui poi il mattino giocherà ridendo, le disfarrà e riordinerà il mazzo. Il mare suona la sua melodia, la risacca conta i passi del cuore e la mente fatica a stargli dietro. Che peso hanno gli incubi? Scarabocchi su una lavagna magica che sempre il sole cancellerà, domani non ne avrai più traccia. Compro un sogno e lo metto tra scontrini scoloriti nel portafogli, lo compro di notte ma questa volta il giorno complice lo completerà con dettagli di fuoco. Imprimerà i suoi raggi sulle mille strade ed i volti, colorerà le case ed i boschi e forse domani potrò sentirne perfino il sapore. Due note sul pianoforte, compongono una melodia. Da una parte la luna ed il buio dall’altra il sole e la torre. Guardo queste piccole mani, due lacrime mi rigano il volto stanco, per il lavoro e per la gioia. Nessuna strada è facile, che sia la luna ad illuminare i miei passi o che sia infuocata dai dardi dell’astro più luminoso. Nessuna strada è troppo difficile, in salita, scoscesa se ho la luna sul mio collo ed il sole in un altro. Come il sole e come la luna inizio il mio viaggio ogni notte, ricomincio da qui, tutte le notti uguale tutte le notti diverso. Il sole attende dietro un pezzo di terra, poco prima aveva infiammato il cielo e la terra. Mi alzo da terra, mi tolgo la polvere dai pantaloni e riparto. Non c’è requie per la fantasia, non c’è strada finita per la vita, non c’è morte per i sogni.

giovedì 10 settembre 2009

Festa dei Tabernacoli


Ecco la foto del nostro tabernacolo. L'argomento che è stato rappresentato è: cosa vorresti che facesse il Sindaco o quale legge vuoi che venga fatta. Ovviamente al primo posto c'erano tutte le leggi che mettevano in risalto la Torre. A seguire le richieste più o meno particolari fatte dai vari cittini.

sabato 5 settembre 2009

La Città dei Racconti

Queste righe di seguito le ho scritte qualche anno fa quando ho passato momenti veramente difficili... In quei momenti Siena e la Torre mi hanno aiutato tantissimo... spero che possano essere di vostro gradimento...

Che nervi che ho,
non so' nemmeno il perchè,
forse quest'aria,
questa luce.

La città dei racconti,
quella che non esiste,
che ti fa guarire,
ti aspetta.

Lì tutto è permesso,
si realizza qualsiasi desiderio,
anche quelli che avevi dimenticato,
quelli che avevi lasciato.

Questa città non tua,
t'appartiene,
sei come lei,
ti senti dentro di lei.

venerdì 4 settembre 2009

MA PRATO NON FU SEMPRE GUELFA!

E' innegabile: Prato prese parte alla battaglia di Montaperti... ma dalla parte sbagliata! E vi partecipò con 1.500 fanti, un contributo non piccolo, se si pensa che lo stesso contingente fiorentino non superava le 5.000 unità.
Ma a parziale difesa dei miei concittadini, tengo a precisare che Prato non fu sempre guelfa, anzi! Finchè non si vendette (ahimé, sempre per sottrarsi al giogo fiorentino) ai D'angiò, Prato fu per lunghi tratti caposaldo del ghibellinismo nel centro italia.
Cito dal sito www.pratoartestoria.it:
"Ad una prima fase di predominio ghibellino, durante la quale la città fu spesso sede dei vicari imperiali per la Toscana ed ospitò più volte gli imperatori Arrigo IV ed Ottone IV, successe, con qualche parentesi, un lungo periodo di preponderanza della parte guelfa, alla cui causa in una sfera più ampia, Prato dava intanto un valido apporto di carattere militare, con un impegno cui non erano certo estranee le ragioni di un'accorta politica commerciale che si giovava dell'appoggio dei maggiori comuni schierati nello stesso campo.
Il fattore determinante che faceva di Prato una città guelfa va ricercato nell'importanza che assai per tempo assunsero nella vita cittadina le classi popolari, naturalmente ostili all'Impero ed ai magnati che da quello ritraevano autorità e sostegno. Già nel 1193 al regime aristocratico dei consoli si era sostituito quello podestarile: ma il governo cittadino doveva ancora più democratizzarsi per una costante spinta dal basso di nuove forze sociali. Mentre vivaci fermenti agitavano la società pratese, che dalla fine del XII secolo alla metà del '200 fu tra le più pronte ad accogliere, elaborare e diffondere idee innovatrici spinte fino alla negazione di ogni struttura statale, la classe artigiana organizzata come un vero Stato nello Stato - economicamente nelle Arti, militarmente nelle Società del Popolo - riusciva nel 1240 ad affermare il proprio potere in opposizione alla Società dei Militi che riuniva il patriziato ed alle Arti maggiori dei mercanti e dei giudici, anticipando di anni quell'evoluzione che doveva poi verificarsi anche in altre città. Istituzionalizzato con la creazione della magistratura del Capitano del Popolo, tale ordinamento, pur lasciando ai margini altri strati sociali (peraltro in parte rappresentati dal Consiglio Generale), costituì un sistema dei più avanzati fra quanti mai reggessero una città-stato medievale, assicurando al governo una base popolare insolitamente ampia per l'epoca.
Nell'ultima delle parentesi di predominio ghibellino che dicevamo (1239-1250), Prato tornò ad essere sede del vicariato imperiale per la Toscana, con Pandolfo di Fasanella e Federico di Antiochia, figlio dell'imperatore Federico II di Svevia e appunto vicario con titolo regale per l'intera regione (nel 1241 sarà in città anche Enzo re di Sardegna, altro figlio di Federico II). Certo per volontà del padre il d'Antiochia ingrandisce e trasforma l'antico fortilizio al centro di Prato, per farne sostegno del potere ghibellino, presidio della via fra Germania e regno siculo-napoletano, infine simbolo della maestà dell'Impero: nasce così (ma non sarà terminato per la morte nel 1250 dell'imperatore e il rapido mutare delle sorti politiche) uno dei più splendidi esempi di architettura sveva, frutto di quella cultura federiciana che era nutrita di apporti classici, nordici e saraceni.
Nel 1249, dal castello pratese in costruzione, il d'Antiochia guida alla presa della guelfa Firenze i suoi cavalieri germanici rafforzati da milizie pratesi e da fuorusciti ghibellini toscani: dopo tre giorni di assedio Firenze cede il 2 febbraio ed i guelfi fiorentini sono in fuga. Il d'Antiochia li caccia anche per le campagne e conquista pure Capraia sull'Arno dove una parte di essi si era rifugiata, presso un ramo degli Alberti di Prato passati (fatto singolare) a Parte Guelfa. La spedizione del '49 entrerà probabilmente nel DNA storico dei fiorentini, che vedranno a lungo Prato come una minaccia e cercheranno di ottenere il presidio del temibile castello pratese
.
"

Da quando il fiume è tramutato in ROSSO e c'ho riconosciuto il SANGUE tuo...

4 SETTEMBRE 1260


La lega guelfa comprendeva, oltre a Firenze, Bologna, Prato, Lucca, Orvieto, San Gimignano, San Miniato, Volterra e Colle Val d'Elsa. Il suo esercito si muove di nuovo verso Siena, con la giustificazione della necessità di riconquistare Montepulciano e Montalcino. Per quanto consigliati altrimenti da Tegghiaio Aldobrandi degli Adimari, i comandanti fecero passare l'esercito alle porte di Siena anche perché desiderosi di rivalsa dopo la scaramuccia di maggio e si accampano nelle vicinanze del fiume Arbia, a Montaperti, il 2 settembre 1260. In tale giorno gli ambasciatori guelfi consegnarono un ultimatum al Consiglio dei Ventiquattro, il governo di Siena, che fu respinto, seppure con qualche incertezza di una parte favorevole alla trattativa.
Per meglio motivare i cavalieri tedeschi, fu deliberato di corrispondergli una doppia paga grazie ai fondi forniti da Salimbene de' Salimbeni (la cui famiglia fonderà nel 1472 la banca Monte dei Paschi). Le cronache indicano in trentamila fanti e tremila cavalieri le forze della lega guelfa.
Le forze ghibelline ammontavano a ventimila unità, composte da ottomila fanti senesi, tremila pisani e duemila fanti di re Manfredi. A loro, si aggiungevano i fuorusciti fiorentini, i cortonesi, i ternani, i santafioresi ed i bonizzesi - nonostante in quel momento Poggiobonizio (la futura "Poggibonsi") fosse occupato dai fiorentini - e i cavalieri tedeschi.
Nello stesso giorno, la città, in solenne processione guidata da Buonaguida Lucari, fu dedicata alla Madonna in cambio della sua protezione durante la battaglia. A quel tempo, nella Cattedrale di Siena era conservata sull'altare maggiore la Madonna dagli Occhi Grossi, attualmente esposta presso il Museo dell'Opera del Duomo a Siena.
Il 3 settembre l'esercito senese-ghibellino guidato da Provenzano Salvani uscì da Porta Pispini, diretto al Poggio delle Ropole (l'odierno paese di Taverne d'Arbia), in prossimità dell'accampamento guelfo, che si era spostato nel frattempo sul Poggio delle Cortine da dove poteva controllare i movimenti dei ghibellini. Una leggenda narra che i senesi fecero sfilare il proprio esercito per tre volte davanti all'esercito guelfo, cambiando ogni volta i vestiti con i colori dei terzi di Siena cercando di far credere che le proprie forze fossero tre volte più numerose di quello che fossero in realtà.
La mattina del 4 settembre l'esercito ghibellino, superato il fiume Arbia, si prepara alla battaglia. Era formato da quattro divisioni, che si posizionarono sul campo di battaglia così da tentare una manovra d'accerchiamento.
La prima divisione, guidata dal conte d'Arras, doveva attaccare i guelfi alle spalle al grido d'invocazione di San Giorgio. La seconda, guidata dal conte Giordano d'Anglano, e la terza, guidata da Aldobrandino Aldobrandeschi di Santa Fiora, dovevano impegnare frontalmente l'esercito guelfo, nonostante il sole contrario e la pendenza del terreno. La quarta, comandata da Niccolò da Bigozzi, era posta a guardia del carroccio senese.
Un'altra delle leggende relative alla battaglia, ricorda la figura del cavaliere tedesco Gualtieri d'Astimbergh il quale, avendo il privilegio di attaccare per primo, dopo essersi avvicinato lentamente ai nemici, caricò lancia in resta il capitano dei lucchesi che fu trapassato da parte a parte. Dopo aver recuperato la lancia, uccise altri due cavalieri e poi, persa l'arma, si fece largo tra i nemici con la spada. Nelle prime fasi della battaglia, non solo i fanti guelfi ressero ai primi attacchi dei ghibellini, ma contrattaccarono a loro volta. Questo spinse la quarta divisione di Niccolò da Bigozzi a contravvenire agli ordini e intervenire lasciando la difesa del carroccio senese.
Dopo alterne fasi della battaglia, verso il pomeriggio partì un contrattacco dei ghibellino-senesi.
È in questa fase che si verificò l'episodio di Bocca degli Abati. Questi, seppure al fianco dei guelfi fiorentini a causa di complicati interessi e alleanze, era in realtà di parte ghibellina. Alla vista del contrattacco senese, Bocca si avvicinò al portastendardo fiorentino Jacopo de' Pazzi e gli tranciò di netto la mano che reggeva l'insegna. Questo causò un notevole sconcerto tra le file guelfe. Su quanto questo episodio sia stato importante per l'esito della battaglia, ci sono da secoli opinioni controverse.
Oltre a questo episodio, in questa fase dalle file ghibelline si alzò l'invocazione a San Giorgio, segnale per la prima divisione, quella del conte d'Arras, che attaccò i fiorentini alle spalle. Il conte stesso uccise il comandante generale dei fiorentini Iacopino Rangoni da Modena. È a questo l'inizio della rotta dei guelfo-fiorentini. I ghibellini si lanciarono all'inseguimento e iniziarono "lo strazio e 'l grande scempio che fece l'Arbia colorata in rosso" (Dante, Divina Commedia, Inferno, Canto X, 85) durato fino all'arrivo della notte. Si calcola che le perdite siano ammontate a diecimila morti e quindicimila prigionieri in campo guelfo, di cui 2500 e 1500 fiorentini, e 600 morti e 400 feriti in campo ghibellino.
Solo al calare della notte i comandanti ghibellini diedero l'ordine di salvare la vita di chi si fosse arreso, uccidendo comunque tutti i fiorentini che fossero stati catturati. Questi ultimi, uditi i comandi della parte avversa, cancellarono dai vestiti i segni di riconoscimento e si mescolarono ai loro alleati per aver salva la vita.
Ancora una leggenda racconta della vivandiera Usilia che, da sola, catturò 36 fiorentini salvandogli allo stesso tempo la vita. Il sacco al campo guelfo permise ai ghibellini di catturare quasi diciottomila animali tra cavalli, buoi e animali da soma.
Le bandiere e gli stendardi dei fiorentini furono presi e lo stesso gonfalone di Firenze fu attaccato alla coda di un asino e trascinato nella polvere.
« Lo strazio e 'l grande scempio
che fece l'Arbia colorata in rosso,tal orazion fa far nel nostro tempio. »
(Inferno X, 85)

mercoledì 12 agosto 2009

Tra sacro e profano



Manco poco, manca così poco che mi manca di già l'aria. La notte divora il giorno, mentre il sole attende per scandirne un altro. Uno soltanto che mi separa da Siena. Uno soltanto prima che tutto abbia inizio. Un cielo dai colori indefiniti è carico di stelle e di segni, che vedo io soltanto perché io stesso li produco. Forse no, sono segni indelebili scritti con un gesso divino a cui io non so dare significato. Non capisco, io che non sono né un augure né un sacerdote.
Sale sulle labbra una preghiera soffocata tra i denti, mentre lo stomaco scalpita e la mente vola. Una preghiera che non ha parole e non ha Dio o forse ce l'ha celato dietro una lingua antica che non conosco.
Come scrivere dell'emozione prima del Palio? Del fremito che è come un brivido che anticipa la febbre, come un colpo perso al cuore che annuncia l'amore. Delle mille speranze appese ai fili di una notte che non ha colore e brilla soltanto. Speranze che volano così in alto, giocando con la luna chiara e che si perdono fino a confondersi con la luna stessa.
Dal petto mi sale una litania a Dio o al Dio delle speranze. In uno nodo alla gola che si mischia e si confonde tra sacro e profano, tra amore ed odio, tra gioia e disperazione. Confusione. Com'è pesante la testa! Che abbia preso tutto ciò che avevo nello stomaco e nel cuore, che ora sono vuoti nell'attesa che si consuma?
Fremente una campana suona cupa, ma è solo nella mia testa così come l'odore di tufo ed i canti. Sono solo in questa stanza. A chi donare le mie preghiere? Quali rituali od opportuni scongiuri è giusto ch'io faccia? A chi affidare le mie speranze di cui sono colmi i miei sogni tutte le notti?
Chiudo gli occhi e mi perdo in un sole che brilla in un cielo rosso cremisi e piango. Per questa dolcezza fremente, per questo attesa snervante colma d'amore.

Questo è il Palio e presto sarà tutto cominciato....

lunedì 10 agosto 2009

Un Torraiolo a Londra

Salve cari amici,
manca ormai poco e la gioia del rivederci mista alle prime tensioni si fa sempre più palpabile.
Molti sono gli impegni ed i modi per cercare di svagare la testa, ma il pensiero è uno soltanto....
ed ecco quello che ho raccolto nel mio piccolo viaggio a Londra.


(Cattedrale di Winchester)
















Camden Town















martedì 4 agosto 2009

Intervista al Capitano


Riporto di seguito l'intervista al nostro Capitano fatta da Laura Valdesi e pubblicata da "La Nazione" sabato scorso 1° agosto 2009.

La fotografia è invece stata scattata da Leandro Guazzini il 26 luglio durante il Giro.

Enrico Fatucchi, manca poco all'esordio: quale è lo stato d'animo? «Sono sereno, ritengo di aver fatto quanto reputavo opportuno, con senso di responsabilità. Non nascondo poi di essere anche un pizzico curioso di verificare se certi discorsi invernali trovano riscontro ad agosto. E poi sono tranquillo principalmente perché l'Oca, nostra avversaria, non corre». Eccoci: come si mette con le recenti dichiarazioni del capitano di Malborghetto in cui si riafferma la sussistenza della rivalità? «L'Onda è una Contrada con cui non abbiamo rapporti. Chiaro dunque che, qualora proprio la Torre non riuscisse a vincere, su questo faccio i debiti scongiuri, preferisco che abbia successo una consorella con cui c'è legame e collaborazione, con cui si fanno i partiti. Già ho un compito difficile nel contrastare l'Oca, non vado certo a cercarmene altri. Per farla breve: focalizzo gli sforzi per la vittoria di Salicotto e per la non vittoria dell'Oca. Qualsiasi tipo di risorsa mentale, di tempo, economica la impiego su questi due fronti». E' stata di recente battezzata un'altra Misciatelli: la Torre non aspetterà che cresca per una nuovo successo... Può vincere anche un capitano... «Faccio tutte le scaramanzie possibili, immagina quali! Battute a parte, La Torre si presenta al canape con una sete di successo pari alle Contrade che da più tempo non vincono. Molto dipenderà dalle ghiandine». Il colpo grosso sarebbe il ritorno di Trecciolino? «Chiedi se la Torre è disposta a montare Gigi? Certo, impossibile non fare una `dichiarazione d'amore' a chi ha vinto il Palio dopo 44 anni. Molto dipenderà dal cavallo, da lui e dalla Contrada a cui è legato». Cavalli: Fatucchi non nasconde di desiderarne uno competitivo. In effetti quando la Torre centrò il successo ebbe in sorte Berio. Cosa pensa allora dell'inserimento di Già? «Non avrei timore di perdere con un cavallo competitivo nella stalla, non vorrei aver già perso, però, la mattina della Tratta: mi sembrerebbe penalizzante nei confronti della Contrada che ha tanta voglia di affermarsi». Fantini: con un cavallo buono chi potrebbe venire in Salicotto? «Tittia ha fatto le proprie dichiarazioni sul giornale, che ho letto. Dè ha montato l'ultimo Palio nell'Oca, poi ci sono quelli legati alle Contrade. Affideremo il giubbetto al fantino che riterremo più adatto al cavallo che ci toccherà». Fatucchi è un capitano che ascolta i consigli dei collaboratori o fa di testa sua? «Ho voluto due soli mangini di cui sono contento e con i quali procedo in sintonia. Credo che quando il potere decisionale è di poche persone tutti possono influire sulle scelte a differenza di quando è eccessivamente allargato. Ascolto i collaboratori, mi hanno fatto cambiare idea in più occasioni ma loro sono stati nominati da me ed io dalla Contrada alla quale devo rispondere».C'è qualcosa che ha fatto arrabbiare il capitano?«Sì. Sono una persona seria e quando, poco dopo l'elezione, mi sono confrontato con dirigenze e fantini ho avuto la sensazione, almeno da parte di alcuni, che mi `annusassero' e fossi anche messo in discussione proprio nella serietà, valore in cui credo profondamente. Poi forse qualcosa ho cambiato io nell'atteggiamento, qualcosa hanno capito di me. Però aspetto la conferma con il cavallo buono».

lunedì 3 agosto 2009

TUTTE LE FACCE DEL GIRO

...Quasi tutte !!! :)
Video montato da Leonardo Castelli con le bellissime foto di Leandro Guazzini.

venerdì 31 luglio 2009

Sonetto in occasione della Festa Titolare 25-26 luglio 2009


Quando la Torre alza la bandiera

di rosso accende il cielo sopra Siena.

Orgogliosa si muove la sua schiera

con fierezza sulla pietra serena.


Ogni speranza ed ogni preghiera

ai Santi Protettori giunga piena.

Sarà meraviglioso questa sera

cingere Piazza come una catena


che senti sulla pelle e non si spezza.

Ha forza e la potenza dell'Amore,

è una passione che brucia ed accarezza,


palpita, scalda, ti entra dentro il cuore.

Così il passato bacia il suo futuro...

al ritmo del respiro di un tamburo.

martedì 28 luglio 2009

domenica 26 luglio 2009

26/7/2009 - Giro in città


Come ogni anno la Torre, nell'ultima domenica di Luglio, festeggia la propria festa titolare. Quest'anno, però, è una festa più bella. Perché il "nostro" Jacopo fa parte della comparsa. Queste due foto rappresentano in toto la gioia di Jacopo. Il suo sorriso, quando siamo partiti da Salicotto, e una posa plastica accanto alla Torre. Per lui oggi c'è solo la Torre e noi siamo tutti con lui.

venerdì 24 luglio 2009

Servizio dei Bordelli in Birreria


LE PREVISIONI DAVANO PIOGGIA...
MA POI E' USCITO IL SOLE !!!

PER BACCO


Bacco nostro che sei in cantina,

sia ricordato il tuo nome,

venga ricordato il tuo vino,

purchè sia genuino,

sia merlot o grignolino,

sia fatta la tua volontà nello stabilir la qualità,

dacci oggi la nostra sbornia quotidiana,

riempi i nostri bicchieri come noi li riempiamo ai nostri bevitori,

e non ci indurre a lavorare,

ma liberaci dall'acqua...

amen

Un fegato nuovo !!!

Ecco quello che ci vorrebbe per molti torraioli in questi giorni: un fegato di riserva !!! Ieri sera in friggitoria credo di aver dato qualche dispiacere al mio... stanotte giuro di aver sognato le animelle che facevano ginnastica con i ciambellini fritti... Stasera ultima sera di RiMangia & Ribevi !!!

giovedì 23 luglio 2009

La città del Si


I musei più "intimi" della città si aprono al pubblico in occasione dei festeggiamenti per i 700 anni del Costituto Senese, le Contrade svelano i loro Musei ed i loro Oratori, un'iniziativa che si colloca all'interno del ricco cartellone di appuntamenti del festival "La Città del Sì" che prenderà il via sabato 12 settembre. Ogni sabato mattina sarà possibile visitare su prenotazione le sedi museali delle 17 Contrade . L'iniziativa è in onore dei 700 anni del Costituto, l'insieme delle norme che regolavano la vita della Repubblica senese che, nel 1309 il governo della città decise di far tradurre dal latino in volgare per renderle più facilmente consultabili ad un pubblico vasto. Oltre al ritorno a Palazzo Pubblico della copia originale dell'antico documento, altro fiore all'occhiello del festival sarà il coinvolgimento delle 17 Contrade. Ogni sabato mattina, dalle ore 10.00 alle 13.00, a partire dal giorno dell'inaugurazione, sarà possibile visitare su prenotazione (da effettuare presso il Comune di Siena) 6 musei di Contrada e lasciarsi raccontare, attraverso le testimonianze custodite all'interno di questi antichi luoghi, che cosa sono per i senesi la Contrada e il Palio un gioco che diventa vita vera e che, celebrato fin dal Medioevo, è affermazione dell'identità e dei valori di una città e del suo popolo. Si inizia sabato 12 settembre con la Nobil Contrada del Bruco che, in via del Comune, aprirà le porte del suo Museo e dell'Oratorio del Santissimo Nome di Gesù, dove fa bella mostra di sé una interessante tavola del XIV secolo di Luca Tommè. Nel rione di via San Marco, la Contrada della Chiocciola renderà visitabile la chiesa dei Santi Pietro e Paolo che conserva una pregevole tavola del '500 di Andrea del Brescianino e l'attiguo Museo che si arricchisce' di una consistente raccolta di paramenti, arredi e oreficerie. Si prosegue con la Contrada Priora della Civetta che svelerà il Museo situato nel Castellare degli Ugurgieri, la possente e suggestiva struttura organizzata per la difesa e l'autosufficienza delle maggiori famiglie senesi, e la chiesa di Sant'Antonio da Padova. Una ricca collezione di arredi sacri, intagli di grande pregio e reperti artistici tra cui un busto cinquecentesco in terracotta policroma di Lorenzo di Marianno detto il Marrina sono i tesori conservati nel Museo e nell'Oratorio di Santa Caterina già delle Monache del Paradiso della Contrada del Drago, mentre una vera e propria raccolta di arte senese del Cinque e Seicento si mostrerà ai visitatori del Museo e della Chiesa di San Giovanni Battista della Staffa della Contrada del Leocorno. Ricca di opere del Seicento senese è inoltre la Chiesa di San Sebastiano della Contrada della Selva. Sabato 19 settembre protagoniste altre 6 Consorelle a partire dalla Contrada Imperiale della Giraffa che aprirà l'Oratorio della Congregazione del Suffragio (cripta della Basilica di Provenzano) e il Museo in via delle Vergini dove sono custoditi alcuni drappelloni vinti dalla contrada, realizzati da celebri maestri come Renato Guttuso e Riccardo Tommasi Ferroni. Nell'Oratorio dei Santi Vincenzo e Anastasio della Contrada Sovrana dell'Istrice sarà possibile ammirare un'opera quattrocentesca di Sano di Pietro. Una bellissima nicchia posta sopra il portale dell'Oratorio di San Gaetano da Thiene della Nobile Contrada del Nicchio, caratterizza ancora oggi il cuore del rione dei Pispini insieme a numerosi affreschi di Giuseppe Nicola e Apollonio Nasini con gli episodi della vita di San Gaetano, mentre il Museo della Contrada Capitana dell'Onda, allestito nella cripta dell'Oratorio di San Giuseppe, custodisce anche i gessi dello scultore ottocentesco Giovanni Duprè. La Contrada della Pantera svelerà al pubblico il Museo di via San Quirico e la Chiesa di San Niccolò al Carmine. Numerose opere d'arte tra cui due tele di Rutilio Manetti e un dipinto del Sodoma con "Cristo che sale al Calvario", sono i cimeli custoditi nel Museo di via Salicotto e nell'Oratorio di San Giacomo nella Contrada della Torre. Sabato 26 settembre il tour degli antichi luoghi porterà a scoprire la Nobile Contrada dell'Aquila che custodisce, nel Museo del Casato di Sotto, il drappellone più antico tra quelli tenuti dalle Contrade. In contemporanea anche la Contrada della Lupa aprirà il Museo di via Vallerozzi e l'Oratorio di San Rocco, mentre la Nobile Contrada dell'Oca svelerà, tra le altre testimonianze artistiche, "Santa Caterina", la scultura lignea policroma di Neroccio di Bartolomeo situata nell'Oratorio di Santa Caterina in Fontebranda. La Contrada della Tartuca, aprirà le porte dell'Oratorio di Sant'Antonio da Padova e del Museo di via Tommaso Pendola. La Contrada del Valdimontone chiude il ciclo dei 17 popoli con l'apertura al pubblico del suo Oratorio della Santissima Trinità, che contiene opere di Ventura Salimbeni, Alessandro Casolani e Raffaello Vanni. E da sabato 3 ottobre ricomincerà il ciclo di aperture per un calendario che proseguirà fino a maggio, offrendo tante ed esclusive occasioni per poter conoscere meglio la storia di Siena e del Palio attraverso le testimonianze dei luoghi più segreti e intimi delle Contrade.

lunedì 20 luglio 2009

MACCHINE! Spirito della meccanica tra i fondi d’oro

Il gruppo cultura della Contrada della Torre ed il circolo culturale i Battilana organizzano per mercoledì prossimo 22 luglio 2009, alle ore 18, una visita guidata alla mostra “MACCHINE! Spirito della meccanica tra i fondi d’oro”.
Per partecipare è necessario segnarsi nel cartello affisso sulla bacheca di Società.
Il ritrovo è previsto alle ore 17.50 davanti alla Pinacoteca Nazionale di Siena in via San Pietro 29.
Illustrerà la visita il dottor Gabriele Borghini, Soprintendente per i beni storici, artistici ed etnoantropologici per le province di Siena e Grosseto e curatore della mostra.
Il prezzo del biglietto è di 2 euro. La visita è gratuita per le persone di età inferiore ai 18 anni o superiore ai 65 anni. La mostra “ MACCHINE! Spirito della meccanica tra i fondi d’oro”, in occasione dei cento anni dalla pubblicazione del manifesto del Futurismo, propone automobili e motociclette d’inizio Novecento (elementi tipici dell’idea di velocità tipica del movimento futurista) insieme alle splendide tavole dipinte a fondo oro della tradizione senese, e modelli anatomici, in gesso o cera, (che mostrano la meccanica interna della macchina umana) accanto alle tele cinquecentesche di Domenico Beccafumi. Particolarmente interessante è anche la sezione relativa al Palio, nella quale è esposta l’opera di Corrado Forlin “Splendore simultaneo del Palio di Siena” del 1937, uno dei pochi esempi di pittura futurista che abbia come soggetto la nostra Festa. A fare da sfondo al quadro, è un allestimento teatrale a cura di Andrea Milani, tratto da “Il Palio di Siena” di Duilio Cambellotti con riferimenti a disegni di bandiere di quel periodo conservate nei musei delle diciassette contrade e decorate con motivi geometrici e raggisti.

venerdì 17 luglio 2009

MANGIA & BEVI 2009



Stasera si inaugurerà la settimana enogastronomica "Mangia & Bevi", fin dal 1976 uno degli eventi più attesi dell'anno sia dai Torraioli, sia da tanti senesi, sia dai tanti ospiti di Siena, perchè è da sempre una delle feste di Contrada dove si mangia e si beve meglio.
L'offerta gastronomica è come sempre varia ed accontenta tutti i gusti, sarà possibile mangiare antipasti e piatti della tradizione senese al Chiassino, oppure all'Osteria o alla Sosta, chi preferisce una buona Pizza sarà accontentato in Terrazza, mentre bistecche, costoleccio e salcicce vi aspetteranno alla Braceria nei giardini di via del Sole, fritto misto ai vecchi lavatoi di via del Sole alla Friggitoria; per proseguire con dolci fatti in casa, bibite e gelati presso il Salotto nella piazzetta delle donne, e per finire in bellezza si può sempre degustare un buon bicchiere di vino presso l’Enoteca del Sole. Chi preferisce una birra con un hot dog o un hamburger sarà servito fino a tarda notte alla Birreria. Dopo cena ci saranno intrattenimenti vari, con musica e per i più piccini, ma non solo, la tradizionale pista dei barberi.
Per prenotarsi è necessario chiamare la custode sig.ra Gabriella Falchi al numero 349-7372342

mercoledì 15 luglio 2009

Un sonetto per la nostra festa titolare


Nel cuore dell’estate va gioiosa

tutta la Torre lieta a festeggiare

alzando al cielo le bandiere care

sempre compatta e sempre fiduciosa.


Nell’aria v’è il profumo di una rosa

che allieta i cuori e fa desiderare

San Giacomo e Sant’Anna qui a vegliare

questa Contrada grande ed orgogliosa.


Poi ogni strada baldi percorriamo,

c’è tutta Siena che davver ci ammira

per ogni rione a cui l’omaggio diamo.


Così ogni torraiolo che sospira

pieno d’ardore e sentimento vero

in Salicotto torna forte e fiero.

mercoledì 8 luglio 2009

Un nuovo collaboratore

Salve a tutti carissimi amici torraioli. Finalmente anche io sono fra voi. Ci conosciamo ormai da qualche annetto ma un po' per pigrizia e un po' perchè cronicamente imbranato nelle faccende informatiche, non avevo finora partecipato a questo bellissimo blog, uno strumento fondamentale soprattutto per chi come me e come molti di noi sono lontani fisicamente dalla nostra amata Torre. Vi prometto che cercherò presto di rifarmi del tempo perduto e offrirò il mio modesto contributo per arricchire la già nutrita colonia di internauti che rendono questo spazio accogliente e sempre emozionante grazie a questo rosso cremisi sullo sfondo. Un grazie particolare a Berio che mi ha invitato nuovamente a far parte del gruppo. Vi abbraccio tutti e ci vediamo presto nella più bella delle città, dove fra poco più di un mese il torrione sarà in piazza, più compatto e più determinato che mai, pronto a mostrare a tutta Siena qual'è la contrada più bella.

lunedì 6 luglio 2009

Estrazione 5 luglio 2009

Ringrazio Simone che ha fatto questo video mentre ero "impegnato a saltare" !!!

domenica 5 luglio 2009

5/7/2009 ore 19.07 ... ci siamo anche noi!!!

Alle ore 19.07 del 5 Luglio 2009 la dea bendata ha guardato il nostro popolo ... ed ha scelto anche noi tra le 10 pretendenti al prossimo Palio del 16 Agosto. Poco importa se prima di noi è stata estratta la Pantera e dopo di noi l'Aquila. A noi interessava solo vedere la bandiera rosso cremisi spuntare alle trifore del piano inferiore. Ed il nostro desiderio s'è avverato! Quando la bandiera con il sole è apparsa al nono posto alle trifore in tutta la Piazza s'è levato un grande boato: CI SIAMO ANCHE NOI!!! Al nostro Capitano ed ai suoi collaboratori arrivino il nostro sostegno ed i nostri auguri di buon lavoro. W la Torre!!!

domenica 28 giugno 2009

Stammi vicino, che cresco meglio

Non so neanche io perchè lo scrivo qui. La sera prima del 29 è tempo di Palio, a chi può interessare tutto ciò? C'entra con tutto questo? Con il Palio, con le emozioni che ognuno di noi sta vivendo e con la terra in piazza? Per me si, per me lo è ogni anno.
Nel 20 Luglio del 1934 nasceva Antonio Moscioni a Siena e moriva a Tivoli nel 26 Giugno del 2006.
Chi è Antonio Moscioni, direte ora voi. Era mio zio, nato in via di Salicotto, l'uomo che da piccino mi ha insegnato di Palio e di vita.
Si spegneva tre anni fa dopo aver sofferto e gioito, festeggiato solo un anno prima da casa la sua Contrada che da 44 anni non vedeva vincere. Festeggiato da casa, perchè non poteva già muoversi.
Ma il mio non vuole essere un racconto triste, amici miei. Vuole essere un incisione su una lastra di marmo, di quelle incisioni che neanche i secoli possono cancellare.
Quell'uomo burbero e divertente che mi teneva sulle ginocchia è lo stesso che mi comprava l'acqua al bar Salicotto. Lo stesso che mi ha cresciuto trasmettendomi questo amore. Perchè nessuno me l'ha comandato di avere il cuore fuori la gola, le farfalle nel petto. Di morire d'amore per quella bandiera. E' colpa tua Zio, è colpa solo tua! Sempre se amare troppo è una colpa ed insegnare ad amare è la sua derivazione.
Ero così piccolo quando misi al collo quel fazzoletto, così piccolo quando vidi un cittino con il fazzoletto che toccava la terra e mi misi a ridere. Tu rispondesti "crescerà anche lui".
Una frase stupida, vero? Ma che m'insegno la contrada meglio di molte altre, meglio dei mille altri racconti. Mio zio era uno di quelli che aveva fatto a cazzotti, di quelli che avevano un pezzo del Palio della pace. Quando morì per due anni sono stato lontano da Siena, dal Palio.
Non voglio più, fa troppo male! Gridai a me stesso. Solo l'anno scorso non ce la feci più, il rosso della bandiera mi chiamava, la terra in piazza cantava e a me sembrava fosso soltanto per me.
Si, avrei voluto fosse ancora una volta lì su una seggiola di legno a sorridermi e dirmi qualche parola. Così tante volte ti vorrei ancora con me. Ma sono grande sai? Adesso ho imparato tante ed ho fatto così tante cose di cui saresti fiero di me. Quelle cose che ti rendevano felice. Ed ogni volta che la Torre sarà in piazza, io non mancherò perchè così in qualche modo ci sarai anche tu.

Perdonatemi se ho usato questo spazio, in questi giorni sacri. Non so neanche io cosa ho scritto, se ho scritto tutto quello che sento dentro. Io che amo questa città e questa Contrada perchè qualcuno l'ha amata prima e più di me sicuramante e sopratutto mi ha mostrato il modo, lasciandomi la libertà di scegliere. Perchè se ora sono qui in questo blog, se ho conosciuto voi, se abbiamo sofferto, pianto e riso insieme lo debbo ad un solo uomo, il più grande che la mia vita abbia mai conosciuto.

Ciao Zio, che il tuo pezzo di paradiso sia Rosso... come sangue d'eroi!

Con affetto

Daniele


Ps: Per la Cronaca è quello sulla sinistra

giovedì 18 giugno 2009

Riflettendo ...

Mi ritrovo qui, davanti al mio computer, questa sera, quasi a mezzanotte, nonostante sia stanco per il lavoro, a scrivere due righe al volo, su una cosa che mi è passata questa sera per la mente.
Vivo qui a Siena dal 2002 e, desideroso di entrare a vivere la vita di contrada, della nostra contrada, speravo di riuscire a conoscere tante persone, e, magari, con qualcuna di queste persone di legare più che con altre, per sentirmi parte di un piccolo gruppo in una grande contrada.
La mia fortuna è che il destino mi ha fatto conoscere tante persone nei primi anni qui a Siena, ma soprattutto molte di più, dopo quella magica serata di qualche anno fa.
Con molti di voi ci siamo conosciuti anni fa, con altri più recentemente, ma con tutti si sta bene insieme, si vive lontani centinaia di chilometri, ma quando ci si ritrova è come se stessimo sempre insieme.
In questi giorni, per motivi organizzativi, vi ho contattato per e-mail per avere da voi alcune informazioni per poter meglio gestire i nostri ritrovi in contrada nelle varie occasioni.
Con mia grande gioia mi sono accorto che quello che desideravo trovare anni fa, ovvero un gruppo che mi accogliesse, l'ho invece creato io. Ad oggi siamo circa una ventina.
Non sono nato sulle lastre, ma qui ho creato la mia famiglia, e so benissimo come ci si sente lontani dalla Torre e da Siena.
Vi ho offerto con il passare del tempo la mia amicizia e la mia disponibilità ad avere un punto di riferimento a Siena, nella Torre e voi vi siete fidati di me, mi avete dato la vostra amicizia.
Non fate finta di non capire, parlo proprio con voi ... e non faccio i nomi, per dilungarmi troppo.
Grazie di cuore.
Grazie perché insieme formiamo un piccolo gruppo, che fa parte di un grande popolo.

domenica 31 maggio 2009

Estrazione del 31 Maggio 2009


S'è svolto questo pomeriggio il primo atto ufficiale per il Palio del 2 Luglio 2009, con l'estrazione delle contrade partecipanti. Le contrade che correranno di diritto sono: Chiocciola, Civetta, Oca, Drago, Tartuca, Lupa e Onda. Le tre baciate dalla fortuna sono: Pantera, Istrice e Valdimontone.

venerdì 29 maggio 2009

Robur a cena e torneo di Subbuteo


Ieri sera nella piazzetta delle donne la Contrada della Torre ha ospitato a cena alcuni giocatori del Siena. Nel dopo cena si è tenuto nei locali della Società un torneo di subbuteo a cui hanno partecipato ragazzi di tutte le Contrade.

lunedì 25 maggio 2009

Salasso vince al buio !!!


Sono le 21:05 quando il Ricceri entra di rincorsa ed il mossiere dà la mossa "valida", le poche luci sono accese e la gente illumina "la buca" con gli accendini per far capire che si è fatto buio. Il mossiere Bircolotti (da tenere assolutamente lontano da Siena) ha perso subito il controllo della situazione consentendo al Minisini di fare come voleva, difatti gli era toccato il primo posto, ma non c'è stato un minuto degli oltre 60 di mossa. Lo "spettacolo" però ce lo offrono il Mulas ed il Mureddu che montano in due contrade "rivali", Bernarda al quinto posto e Raimonda al settimo con Salasso di rincorsa. Mulas non tiene la posizione andando a cercare il Mureddu, che intende dare la mossa pensando di entrare seguito a ruota dal Ricceri. Danneggiato da questo balletto il Fais, che si trova tra i due contendenti. Nella parte bassa Gingillo sul potente Ganosu fermo come una statua, grazie anche al Minisini che esce ed entra a suo piacimento. Preso dallo sfinimento il mossiere dà valida l'ultima mossa prima delle tenebre. Salasso coglie tutti di sorpresa e prende subito la prima posizione con un notevole vantaggio. Cosa succeda nella pista lo sa solo chi vede nella notte, ma finisce comunque che vince Albertino su Mississipi con i colori di Sant'Andrea.

mercoledì 20 maggio 2009

Riapertura del Teatro dei Rinnovati

Siena, martedì 26 maggio alle ore 11:30 in via Salicotto, 6 si terrà una Conferenza stampa di presentazione degli importanti interventi di restauro che hanno interessato il prestigioso Teatro dei Rinnovati di Siena, prossimo alla riapertura al pubblico, dopo 5 anni. Dopo la presentazione seguirà una visita guidata all'interno del Teatro. Saranno presenti: Maurizio Cenni, Sindaco di Siena, Mauro Marzucchi, assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Siena, Marcello Flores d'Arcais, assessore alla Cultura del Comune di Siena, Gabriello Mancini, Presidente Fondazione Monte dei Paschi di Siena, Gabriele Borghini, Soprintendente per i Beni Artistici, Storici ed Etnoantropologici per le province di Siena e Grosseto, Arch. Ettore Vio, Direttore dei Lavori.

martedì 19 maggio 2009

"Chi se l'è scelta" - di Fausto Tanzarella


“Va bene chi c’è nato, ma te che venendo da fuori potevi scegliere tra dicassette, sei andato a finire proprio lì. . .?”. Quante volte ho ascoltato questo ritornello…Un’infinità, anche se la mia attesa è stata un po’ meno lunga di quella dei torraioli nati sulle lastre. Solo (solo?) trentacinque anni, invece che quarantaquattro.
Perché la Torre? Ammetto che il mio percorso verso Salicotto è stato atipico. In genere chi viene a Siena da fuori si innamora della prima contrada che vede vincere, o di quella dove va ad abitare, finendo per familiarizzare con la gente. Per me non è valsa nessuna di queste circostanze. Possiamo parlare di amore a prima vista. Sì certo, qualche amico torraiolo che mi ha instradato c’è pure stato, come c’è stato il mio quasi star di casa, da studente, nella trattoria, guarda caso, “La Torre” di Alberto, con i dopo-cena che spesso proseguivano bevendo qualcosa nella società dell’Elefante. Ma soprattutto si è trattato di una naturale, spontanea affinità elettiva, che nel tempo ha coinvolto mia moglie, i miei figli, entrambi battezzati in contrada. Amore per i colori, simpatia per la gente, quella sensazione intima e calda, di casa, di famiglia che sempre si respira in Salicotto. Sarà una sensazione tutta mia, ma nel centro di Siena ci sono vie dove, se ci passi d’inverno, sei semplicemente uno che passa per la via, come entri in Salicotto, non puoi sbagliarti: sei in contrada. E più il tempo passava, più la contrada non vinceva e più questo amore cresceva, in un senso di appartenenza e di solidarietà contro una sorte avara ed ingiusta.
Quante volte amici spocchiosi per le molte vittorie delle loro contrade, che pure non erano né Oca, né Onda, mi hanno stuzzicato: “I tuoi figlioli stanno crescendo senza aver mai visto vincere un Palio” oppure “Che famiglia di ripurgati per elezione…”. Ed erano senesi e contradaioli, pure incapaci di comprendere che la contrada non è un cavallo su cui puntare o un biglietto della lotteria, ma un modo d’essere, uno stato d’animo: è il tuo destino.
Credo che la grandezza del popolo di una contrada si misura e si comprende proprio nella straordinaria capacità di elaborare e superare l’amarezza, l’avvilimento che la mancanza del successo inevitabilmente produce. Lo ha insegnato il Bruco, lo ha insegnato la Torre. Ricordo una sera di agosto di tanti anni fa: pochi giorni dopo l’ennesima delusione in piazza, mi capitò di passare in contrada e vi trovai un bel gruppo di ragazzi raccolti intorno a un pianoforte a cantare il nostro inno; erano con me alcuni amici di altre contrade che rimasero a bocca aperta, forse si aspettavano di trovare gente in lutto. Io sorrisi, non potevano capire…
Ora abbiamo vinto! Non siamo né migliori, né peggiori di prima. Ma nessuno può più “coglionare” la Torre, i miei figli hanno avuto il loro Palio, la mia “breve” attesa di trentacinque anni è terminata e la gioia per questa vittoria è più profonda, completa e diversa di quella che qualsiasi altro “contradaiolo raccattato” potrà mai provare.

venerdì 15 maggio 2009

Lì dove tutto si chiama casa...


Passi lontani, lontane le voci.

Stelle più chiare che formano l'incanto di una trama silenziosa.

Quando l'inverno indurisce la terra e la pioggia della primavera bagna le radici, lontano alzo lo sguardo al cielo.

Dietro le nubi un raggio di sole, che scalda oltre questo freddo.

Un raggio di sole dal colore cremisi ed un vessillo che garrisce al vento toscano.

Un abbraccio caldo quelle bandiere, sui lati della strada, un bacio di madre e sorrisi fraterni.

Quante lacrime versate sul campo di battaglia, per amore di una madre lontana.

Figlio esule che si confonde tra le strade ed i tavoli imbandiniti, tra i rulli dei tamburi che scuotono la terra cantando la melodia di un amore imperituro.

Vigile l'ombra di una torre, osserva canti e lavoro, berci e vespri, di un popolo che è sangue stesso di quella terra.

Sangue d'eroi.

Mani nelle tasche, frugo a cercare quel sole caldo e quei visi amici.

Ecco che squilla una chiarina! L'ho udita o era solo dentro di me?

Mi volto e dall'imbocco vedo fieri sfilare, duci, paggi, alfieri.

Ed ecco la mia bandiera che s'innalza a fare l'amore con la brezza di luglio, ecco le nostre insegne fondersi nell'aspro caldo di agosto.

Mi si gonfia il petto anche a me che sono così piccino, gonfio d'orgoglio e d'amore.

E canto, con quanto fiato ho in gola perchè quel canto s'involi in questo cielo, così che almeno una nota di me resti in questo luogo che ho tanto caro.

Ovunque io sia, per quanto tempo io vi manchi giro lo sguardo e so dove arrivano i miei occhi.

Tra vicoli e piazze, tra il bianco ed il nero.

Lì dove tutto si chiama casa, dove il mio pensiero si perde.

Eccomi Torrina mia, solca passi piccoli un piccolo Costoleccio.

Una lacrima scende mentre una bandiera mi sfiora ed il cuore grida forte il tuo nome dolce madre.

E l'emozione che provo, non ha parole ma odore di casa.

Costoleccio

giovedì 14 maggio 2009

Le nuove fontane della stazione



troverete il Moncio al lavoro per la realizzazione di due fontane davanti alla stazione !!!

martedì 12 maggio 2009

NERBO LEGATO


Il Gruppo Filodrammatico Panterino presenta la commedia di Fernando Giannelli "IL NERBO LEGATO". Gli spettacoli si terranno alle ore 21:00 presso il teatro del Costone Venerdì e Sabato prossimi 15 e 16 Maggio 2009. I biglietti per lo spettacolo possono essere acquistati direttamente in teatro se avanzano ! Sicchè se conoscete qualche panterino vi conviene prenotare perchè si prevede il tutto esaurito !!!

venerdì 8 maggio 2009

Buon week-end!


Un augurio floreale a tutti per un ottimo week-end!

martedì 5 maggio 2009

I giorni del Corvo


Il circolo culturale dei Battilana e la Pascal Editrice hanno organizzato venerdì prossimo, 8 Maggio, alle ore 17:30 nel Salone delle Vittorie della Contrada della Torre la presentazione del romanzo di Fausto Tanzarella "I giorni del Corvo".

Interverranno: l'autore Fausto Tanzarella, Patrizia Turrini, Silvia Bruni, Mario Ascheri e Francesco Burroni.
La vicenda è ambientata a Siena nel 1348 durante il Governo dei Nove, in una primavera fredda e piovosa come quella attuale. Un corvo cade misteriosamente a terra tra via di Stalloreggi di dentro e via di Castelvecchio portando la peste in città. Un "serial killer" ante litteram fa strage di cittadini illustri e facoltosi pugnalandoli nottetempo nel loro letto; il Buon Governo "brancola nel buio" ed incarica un celebre avvocato, messer Bernardino Cristofori, di indagare sul mistero.
Voce narrante è l'assistente del "detective" l'amico Jacopo che ci conduce in una Siena misteriosa e terrorizzata, dove occorreranno al Nostro Bernardino tutte le virtù possibili e tutto l’amore della bellissima ebrea Giuditta per sciogliere i nodi del diabolico intrigo.
Il libro di 185 pagine sarà in vendita a € 12,00.

mercoledì 15 aprile 2009

PASSEGGIANDO PER SIENA


Sabato prossimo, 18 aprile, alle ore 18:00 verrà inaugurata nei locali della Contrada la mostra "Passeggiando per Siena" con la collezione di cartoline di Claudio Begani. Interverrà Giuliano Catoni.

Claudio Begani era un grande contradaiolo: "in lui l'amore incondizionato per la Torre era infatti amore altrettanto totale per Siena; aveva quindi iniziato a raccogliere le cartoline illustrate sulla città per tenerla sempre con sé, davanti ai suoi occhi. Claudio era un gran Signore, mai banale, dalla battuta pronta, intelligente e curioso, colto, un po' distaccato ma cortese e generoso con tutti, in modo speciale con i più giovani: un grande contradaiolo."
In un'intervista rilasciata qualche anno fa a "Salicotto Notizie" dichiarava: "La Contrada non è solo Palio, ma vive delle sue tradizioni, c'è un patrimonio storico da salvaguardare... poi, al di là della Contrada, c'è la nostra Siena che le comprende tutte e le tiene strette nel Campo come un mazzo di fiori".
La mostra sarà un'occasione unica per ripercorrere le vie di Siena "per scoprire i particolari architettonici meno conosciuti e i cambiamenti intervenuti nel tempo".

La mostra rimarrà aperta tutti i giorni dal 18 al 30 Aprile 2009 dalle 17:30 alle 20:00; il martedì dalle ore 18:00 alle ore 23:00. Ricordiamo inoltre che domenica 19 aprile sarà aperto anche il museo come tutte le terze domeniche del mese.

martedì 14 aprile 2009

Artemio Franchi : Uomo e Capitano. La Torre ricorda



Venerdì prossimo, 17 aprile, alle ore 18:00 presso la Società Elefante si terrà un incontro dibattito organizzato dalla Contrada della Torre : "Artemio Franchi : Uomo e Capitano. La Torre ricorda".

All'incontro coordinato da Andrea Sbardellati e Massimo Sollazzini interverranno : Giancarlo Abete, Presidente F.I.G.C. , Fino Fini, Direttore della Fondazione Museo del Calcio, Dirigenti della Contrada della Torre e addetti al Palio di quel periodo. Il tutto sarà accompagnato da proiezione di filmati e fotografie.

mercoledì 8 aprile 2009

Allegoria del Buon Governo

Ieri, martedì 7 aprile, sono stato con un bel gruppo di Torraioli a Palazzo Pubblico a rivedere gli affreschi di Ambrogio Lorenzetti nella sala della Pace. Camilla Curcio (la mamma del Chopa per intendersi) ci ha spiegato tutti i significati dell'allegoria del Buon Governo ed è stato molto interessante perchè da guida esperta com'è ha condito il tutto con la sua simpatia e anche se le cose che diceva hanno solide basi culturali, lei le ha rese accessibili a tutti, molto meglio di Piero Angela !!! Ottima iniziativa che spero si ripeta presto ! Ma prepariamoci perchè le prossime settimane saranno parecchio impegnative... intanto auguro a tutti Buona Pasqua perchè ho problemi con internet e non so se potrò tornare a scrivere presto !!!

venerdì 3 aprile 2009

23° MOSTRA DEI FIORI


Stasera (venerdì 3 aprile) alle ore 18:00 verrà inaugurata la 23° MOSTRA DEI FIORI organizzata dal Gruppo Donne della Stanzina. La mostra sarà aperta anche domani e domenica. Un bacio a tutte le donne della Torre che sono i fiori più belli di Siena !!!

giovedì 2 aprile 2009

L'abbraccio di Siena


L'Amore per Siena nasce in tanti modi: può essere l'amore di un figlio per la madre così come l'amore di un innamorato folgorato da colpo di fulmine... Ecco la storia di Davide Gambino (genovese), che è arrivato a Siena grazie alla sua passione per la musica lirica e l'ammirazione per Ettore Bastianini... Questa è una lettera che il nostro amico Davide ha scritto ad una sua amica:

"Cara E. , [...]se ben ricordi, alla tua domanda sul mio approcciarmi alla vostra Città, ti risposi che, per me, a Siena vige un “ordine cosmico”. Mi ero riservato di spiegarti questo pensiero per iscritto, e eccomi pronto a farlo. “Ordine cosmico” in realtà è un incontro un po’ ridondante di due parole che vogliono dire la stessa cosa, perché in greco “kòsmos” è proprio l’ordine! Ma io per “cosmico” intendo “universale”, poiché ai miei occhi Siena è immagine del Mondo. E così mi è apparsa la prima volta che vi ho messo piede: come il Mondo, Siena è circolare ; come il Mondo è divisa in Stati (le Contrade) ; come il Mondo è unita dall’origine, e dalla fine. E anche la sua umanità, il popolo Senese, m’è sembrato, conoscendolo meglio, immagine dell’Umanità del Mondo: il popolo di ogni Contrada ha un suo carattere, una sua Tradizione che, pur nello stampo della medesima cultura Senese, lo rende diverso rispetto agli altri. Differenza e unità, le due coordinate dell’Universo, le ho ritrovate anche in Contrada, durante i giorni del Palio: mai, da nessun’altra parte, ho visto tante personalità forti e diverse come all’interno della Pantera (e sono certo che sia così in ogni Contrada), pur rimanendo tutte unite da quel carattere che fa di loro dei Panterini in faccia e rispetto alle consorelle. E poi, in Contrada, a ciascuno il suo ruolo, dal grande al piccolo, tanto che come in un Mondo perfetto, nessuno si senta veramente inutile o lasciato a sé stesso. Ma ciò che rende Siena immagine del Mondo, nel significato più profondo e alto assieme, è il trovare in sé stessa la materia, e l’energia, per continuare ad esistere, proprio come l’Universo. La riflessione mi è venuta durante la prima prova alla quale assistetti, a Luglio: ero a San Martino, e rivolsi lo sguardo verso il centro della conchiglia affollata da Voi ; tutt’ad un tratto ho preso coscienza che quei gesti, quelle tensioni e quello sgargiare di colori sono l’espressione di un amore infinito, e che domani come ieri, in quegli stessi giorni, ogni anno, quello stesso sentimento esploderà nel medesimo modo e irradierà dai vostri cuori, mentre aspettate, e sperate, con la vittoria, di strappare una penna alle ali del tempo. Questo eterno riproporsi di sentimenti è il segno tangibile della continuità della vita del Mondo, a dispetto dello scandalo della morte ; e il Mondo, a ben guardare, non dimostra questa continuità soltanto da Voi, ma in ogni dove. Ma, in fondo, che la mia Lanterna continuerà a esserci anche dopo di me non mi è di punta consolazione, anzi... Non fa che ricordarmi la tragica fatalità dell’esistenza! A Siena, invece, questa fatalità si stempera nel fluire di un tempo scandito, ogni anno, da due momenti di eternità. Così amo definire il Palio: un volo sul fiato dell’eternità, e non è tanto il volo del fantino e del cavallo, quanto quello dei vostri (e nostri) cuori sospesi tra il tutto e il nulla. Siena è la madre consapevole di aver dato ai suoi figlioli, con la Vita, un frutto che spesso sa di amaro, ed è sempre pronta a consolarvi mostrandovi la direzione.A prova di quanto dico la mia personale esperienza: come sai, sono arrivato da Voi portato dalla voce di un Senese tornato da anni al cospetto di Dio. E, cercando lui, ho trovato a Siena un significato nuovo alla mia vita (oltre ad avermi fatto incontrare voi!). Poco importa se gli eventi mi porteranno altrove, e se è difficile che uno straniero possa veramente rendersi conto e sentire quello che voi sentite nella carne così come nell’anima: ma quando Siena ti abbraccia (e abbraccia anche chi suo figlio non è) lo fa tanto forte da lasciarti lividi e piaghe cosicché tu non la dimentichi mai ; può far male quando ti abbraccia, ma il dolore vero è quando lascia presa e la vedi scomparire oltre le sue mura: e questo è il destino del forestiero! Concludo ricordando che mi chiedesti se avevo sempre maggiore interesse per Siena. E qui devo permettermi di correggerti: la parola interesse “sa di poco”. E’ semplicemente amore! [...] A presto, Davide."
P.S. Davide è anche l'autore del bellissimo sito dedicato a Bastianini di cui potete trovare il link qui a fianco.

martedì 31 marzo 2009

Oratorio e Museo della Contrada della Chiocciola


Domenica scorsa, 29 marzo, insieme ad alcuni amici ed al circolo dei Battilana ho visitato l’oratorio ed il museo della Contrada della Chiocciola. In San Marco siamo stati accolti dalla gentilissima Cecilia Rigacci che ci ha aperto l'Oratorio ed il museo e ci ha spiegato pezzo per pezzo tutti i tesori custoditi dalla Chiocciola. La visita è stata molto interessante e divertente. A me piacciono tanto le storie di Contrada e penso che tramandarle sia una cosa bellissima. Ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile questa visita e mi auguro che si possano ripetere iniziative analoghe anche in altre contrade. La mia simpatia per il popolo di San Marco è a tutti nota per cui concludo dicendo: W LA CHIOCCIOLA ! W LA TORRE !

Miseria e Povertà son due sorelle


Venerdì scorso, 27 marzo, il circolo culturale dei Battilana si è ritrovato a cena con amici e simpatizzanti. L'ottima cena preparata dalla Paglietta è stata seguita dallo spettacolo di Silvia Folchi e Floriana d’Amely “Miseria e povertà son due sorelle / e tutte a casa mia sono invitate”, dedicato ai canti popolari. Abbiamo avuto modo di riascoltare canti conosciuti e di "imparare" canti che rischiano di passare nel "dimenticatoio"... A me è piaciuta in particolare la filastrocca della mosca che esce dal moscaio:
E sorte fuori la mosca dal moscaio per agguantar la mora dal moraio. Fra mosca e mora …m’innamorai di quella traditora. E sorte fuori il ragno dal ragnaio per agguantar la mosca dal moscaio. Fra ragno, fra mosca e mora …m’innamorai di quella traditora.
E sorte fuori il grillo dal grillaio per agguantar il ragno dal ragnaio. Fra grillo, fra ragno, fra mosca e mora …m’innamorai di quella traditora.
E sorte fuori il topo dal topaio per agguantar il grillo dal grillaio. Fra topo, fra grillo, fra ragno, fra mosca e mora …m’innamorai di quella traditora.
E sorte fuori il gatto dal gattaio per agguantar il topo dal topaio.Fra gatto, fra topo, fra grillo, fra ragno, fra mosca e mora …m’innamorai di quella traditora. E sorte fuori il cane dal canaio per agguantar il gatto dal gattaio. Fra cane, fra gatto, fra topo, fra grillo, fra ragno, fra mosca e mora …m’innamorai di quella traditora. E sorte fuori il lupo dal lupaio per agguantar il cane dal canaio. Fra lupo, fra cane, fra gatto, fra topo, fra grillo, fra ragno, fra mosca e mora …m’innamorai di quella traditora.
E sorte fuori il leone dal leonaio per agguantar il lupo dal lupaio. Fra leone, fra lupo, fra cane, fra gatto, fra topo, fra grillo, fra ragno, fra mosca e mora …m’innamorai di quella traditora. E sorte fuori il leofante dal leofantaio per agguantar il leone dal leonaio. Fra leofante, fra leone, fra lupo, fra cane, fra gatto, fra topo, fra grillo, fra ragno, fra mosca e mora ……m’innamorai di quella traditora.
Insomma l'ELEFANTE che esce dall'ELEFANTAIO è il più grosso e nessuno gli rompe le scatole e finisce la filastrocca !!!

lunedì 30 marzo 2009

San Giusto - La Chiesa dell'Arte dei Battilana

Venerdì scorso, 27 marzo, si è tenuta nella sala delle Vittorie una conversazione sulla Chiesa di San Giusto. Patrizia Turrini con competenza e simpatia ci ha fatto una bellissima introduzione sulla storia della Chiesa a partire dalla prima notizia documentale del 1181, una donazione del Conte Bernardo di Bandino Ciurli ai canonici lateranensi di San Martino. Questi canonici si occuparono dell'edificazione nel periodo 1186-1188, anno in cui la Chiesa di San Giusto viene nominata in una bolla papale finchè diventa parrocchia nel 1210. A causa delle pestilenze che decimarono la popolazione senese nella seconda metà del trecento, la parrocchia divenne "superflua" e fu abolita nel 1458. Nel 1472 diventò sede della corporazione dei Battilana che ne ebbero cura fino al 1764. La chiesa passò nell'ultimo periodo del settecento alla Compagnia di S. Carlo fino al 1815 e già nel 1830 si cominciò a discutere circa l'abbattimento della stessa. A questo punto della storia, la parola è passata a Davide Orsini e Monica Guazzi che ci hanno raccontato le vicende che hanno portato alla demolizione della Chiesa nel 1936. Tutta la conversazione è stata accompagnata da diapositive che ci hanno aiutato a meglio comprendere l'ubicazione e le opere d'arte che vi erano custodite. A questo proposito il Soprintendente alle Belle Arti Gabriele Borghini ci ha presentato un affresco attribuito a Rutilio Manetti: una lunetta raffigurante la Vergine Maria con il Bambin Gesù tra i Santi Bernardino e Giusto. L'emozione ha toccato veramente l'anima dei presenti quando il Priore Pierluigi Millozzi ha scoperto la lunetta e abbiamo potuto vedere i Santi ed il dolce volto della Madonna di rara bellezza. E' stato un pomeriggio ben organizzato e molto interessante e desidero ringraziare il circolo dei Battilana per averlo organizzato. Invito chi legge a partecipare alle prossime iniziative perchè valgono davvero molto. Ultima cosa: se qualcuno dovesse trovare una fotografia della Chiesa di San Giusto è pregato di contattare Davide Orsini, perchè si è scatenata una vera e propria caccia al tesoro !!!