lunedì 7 gennaio 2008

Mazzi's Story


Ed eccovi la mia storia di TORRAIOLO adottivo nato e cresciuto nel Novarese:
nel lontano agosto 1986 mi trovavo con alcuni amici al Camping Puntone di Follonica per una vacanza dal 1° al 15.
In questo campeggio ho conosciuto 2 belle citte, di cui non ricordo il nome ma mi ricordo che una delle due aiutava o lavorava presso un ristorante, che ci dissero di passare, sulla via del ritorno, da Siena per vedere il Palio. Queste due citte erano torraiole e ci raccomandarono di avere un occhio di riguardo per la TORRE e che ci saremmo trovati appena finito il Palio nella via di Salicotto.
Quel Palio maledetto tutti sanno come andò a finire e scendendo in Salicotto non mi sarei mai aspettato di trovare tutta la contrada in un pianto unico e in un silenzio assoluto.
Capii subito che per i Senesi il Palio era qualcosa di veramente speciale e che solo i loro cuori e la loro anima posseggono la chiave per poter leggere questo loro modo di appartenere alla contrada ed alla propria città.
Una cosa mi sono dimenticato di dirvi: le due citte non le trovai e a dire la verità dopo aver visto tanta gente in lacrime mi rifiutai di cercarle.
Da quel giorno iniziai la ricerca di testi su Siena e sul Palio facendo sempre riferimento all’amore verso la contrada della Torre che da quel giorno diventò parte della mia “vita”.
Ritornai a Siena per il Palio di agosto del 1987 (in giornata da Novara) e nel 1988 dove partii dalle vacanze in Valle d’Aosta il 16 mattino alle 4 e tornai subito dopo la fine della carriera.
Poi ci sono stati anni in cui ho seguito il Palio solo dalla televisione, ma anno dopo anno mi mancava sempre di più la Piazza. Dal 1994 al 2007 non ho perso più un Palio dalla piazza tranne quello del 2 luglio 2007 (maledetto) dove per cause di forza maggiore, l’arrivo dei miei adorati cittini, non ho potuto esserci ma ho dovuto ugualmente soffrire, gioire ed infine imprecare contro la nostra rivale.
Dal 1994 al 2005 ho vissuto l’amore della contrada in “solitudine” scendendo silenziosamente ogni qual volta potevo in Salicotto e partecipando alcune volte alla Cena della Prova Generale. Tutte le volte che lasciavo alle spalle la Torre del Mangia per imboccare la via di Salicotto un grosso brivido mi accarezzava la pelle e capivo sempre di più di essere “capitato” in un posto unico, speciale ed indescrivibile.
Poi finalmente è arrivata la vittoria che ha cambiato radicalmente tutto. Quella indimenticabile sera ero in Piazza con i mia moglie ed i miei soliti amici. Non dimenticherò mai il boato del primo San Martino come l’incredulità generale alla fine della carriera. Dopo che Berio ha passato il bandierino ho guardato mia moglie negli occhi e gli ho detto “adesso vado, ci si vede dopo”. Così presi il fazzoletto che tenevo nascosto (per superstizione) nel marsupio, lasciai tutto (portafoglio, cellulare ecc) a mia moglie e me ne andai dietro al drappellone. Ripensandoci non mi ricordo un granchè dell’ora successiva, ma mi ricordo che passata la croce del travaglio cercai di raggiungere il Duomo prima degli altri. Entrai in Duomo e mi ricordo che appena la gente vedeva entrare qualcuno con il fazzoletto della Torre in collo si apriva per lasciarlo passare. Dopo di chè aspettai vicino ai leoni del Duomo l’arrivo del cencio ed la conseguente recita del Te Deum (ho ancora i brividi adesso).
Tornai da mia moglie e dai miei amici dopo circa 3 ore. Subito dopo tutti insieme ci siamo incamminati verso Salicotto dove ho avuto l’onore, sia di bere del buonissimo vino sia di “suonare” per circa 15 minuti la campanina della Chiesa.
Dopo essere tornati a casa iniziò la spasmodica ricerca della tessera per la cena della vittoria. Quando avevo perso le speranze un mio amico che conosceva una torraiola che lavora di solito in cucina mi diede notizia di aver trovato una tessera anche per me.
E qui internet e “la voce della piazza” mi hanno dato l’occasione di poter conoscere delle persone che si sono rivelate essere i miei compagni di viaggio in questa vita “Torraiola”.
Prima della meravigliosa Festa della vittoria, con molta emozione, ho incontrato per la prima volta Ricchi e suo cugino Marcel, Darione, Canapetta e Diego. Subito si è instaurata tra noi un grande amicizia che ci ha permesso di vivere quella serata in maniera indimenticabile. A proposito non finirò mai di ringraziare tutta la contrada per quello che ha fatto in quell’indescrivibile “Tre giri intorno al tempo”. In quest’occasione incontrai anche frate Barbicone !!!
La sera successiva nell’incantevole clima della cena della vittoria l’incontro con Tordav.
Nell’anno successivo, durante i cenini e le sempre più frequenti “discese” in Salicotto ho avuto modo di conoscere tanti altri torraioli ed anche il “toscanaccio” (in senso positivo) Wasp .
Ultimo, ma non meno importante, l’incontro con Berio in una serata piovosa di marzo 2007 in Piazza del Campo in occasione dell’ormai consueta cena annuale dei torraioliextramoenia presso l’Osteria Perbacco.

E la storia continuerà...

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