martedì 15 settembre 2009

La Luna e il buio, il sole e la torre


Il sole attende dietro una striscia di terra, poco prima aveva infiammato il cielo e la terra. A vedere tutto questo buio chi l’avrebbe mai detto che fino a poco fa la terra era in fiamme? Come un sogno ardente portato da Morfeo, come un soffio di vento caldo, come un abbraccio nel pianto. Cammini nell’unica striscia che rimane, mentre il sole muore. Nuoti nell’ultimo raggio tiepido che dipinge con due pennellate il tetto del mondo, due pennellate veloci di rosso o di lilla. Io l’ho visto dal mare, immerso nell’acqua, abbracciato ad un sogno. Alle mie spalle c’era il buio e la luna, davanti a me la torre ed il sole che salutava ogni essere vivente con ghirigori nel cielo. Dopo aver divampato, brillato, bruciato eccolo spegnersi lentamente, con regalità ed eleganza lasciando spazio al buio lasciando spazio ai pensieri. Snidati nell’animo, svegliati dalle stelle eccoli emergere come piccole lucciole. I pensieri fanno casa nella notte, squarciano il buio perché conoscono i nomi delle stelle. Piano vi si aggrappano e costruiscono castelli di carte con cui poi il mattino giocherà ridendo, le disfarrà e riordinerà il mazzo. Il mare suona la sua melodia, la risacca conta i passi del cuore e la mente fatica a stargli dietro. Che peso hanno gli incubi? Scarabocchi su una lavagna magica che sempre il sole cancellerà, domani non ne avrai più traccia. Compro un sogno e lo metto tra scontrini scoloriti nel portafogli, lo compro di notte ma questa volta il giorno complice lo completerà con dettagli di fuoco. Imprimerà i suoi raggi sulle mille strade ed i volti, colorerà le case ed i boschi e forse domani potrò sentirne perfino il sapore. Due note sul pianoforte, compongono una melodia. Da una parte la luna ed il buio dall’altra il sole e la torre. Guardo queste piccole mani, due lacrime mi rigano il volto stanco, per il lavoro e per la gioia. Nessuna strada è facile, che sia la luna ad illuminare i miei passi o che sia infuocata dai dardi dell’astro più luminoso. Nessuna strada è troppo difficile, in salita, scoscesa se ho la luna sul mio collo ed il sole in un altro. Come il sole e come la luna inizio il mio viaggio ogni notte, ricomincio da qui, tutte le notti uguale tutte le notti diverso. Il sole attende dietro un pezzo di terra, poco prima aveva infiammato il cielo e la terra. Mi alzo da terra, mi tolgo la polvere dai pantaloni e riparto. Non c’è requie per la fantasia, non c’è strada finita per la vita, non c’è morte per i sogni.

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